Si potrebbe dire
che la comicità basata sulle gag non
facesse parte della cultura polacca dei primi decenni del ‘900. È
probabilmente
per questo motivo che la commedia, fatta eccezione per i film con Antoni Fertner,
non si sviluppa finché non
si consolida l’utilizzo del sonoro.
Le prime commedie
si ispirano al cosiddetto “cabaret
letterario” o al teatrino di rivista. In questo periodo il più famoso
tra tutti
i teatri che rappresentano spettacoli di questo genere è il Teatrino Qui pro Quo,
che svolge la sua attività
dal 1919 al 1931 in via Senatorska a Varsavia. Le influenze che vi si
trovano
sono quelle delle farse francesi, dell’operetta austriaca e della
commedia
musicale berlinese. Tuttavia sono anche molto evidenti influenze
provenienti dalla commedia americana del cinema classico.
Chi
si occupa
spesso di commedie è la Sfinks, che annovera
tra i suoi collaboratori assidui l’attore Eugeniusz
Bodo, il regista Michał
Waszyński
e Konrad Tom
come sceneggiatore. Jaśnie
pan Szofer (trad. Sua eccellenza l’autista)
del 1935 è un esempio di commedia in cui compare il nome di tutti e
tre: un
maggiordomo approfitta della mancanza del Conte Boratyński, suo
padrone, per indossare
i suoi vestiti e sposare la figlia ricca di un industriale. Tornato il
vero
conte, quest’ultimo si traveste da autista dell’impostore e si innamora
della
ragazza. Anche lei si innamora di lui e i due non devono nemmeno
formalizzare
il matrimonio, legalmente già avvenuto. Il padre della protagonista è
interpretato da Antoni Fertner, l’attore che aveva creato il famoso
personaggio
di Antoś negli anni del muto.
Un’altra creazione
della Sfinks è il già citato
Piętro
Wyżej
(trad. Piano superiore) del 1937 di Leon
Trystan. E’ un’adorabile e divertente commedia su un anziano padrone di
casa e
il suo giovane e affascinante inquilino: i due si chiamano
tutti e due
H. Pączek, sono tutti e due musicisti e si esercitano nel loro
appartamento. Uno,
Hypolit, suona solo musica classica in un quartetto, l’altro, Henryk,
si
esercita con la sua band di jazzisti scatenati ed è un famoso speaker
radiofonico alquanto farfallone.
Il “rumore” che
esce dall’appartamento di Henryk disturba moltissimo Hypolit.
Quest’ultimo ha una nipote che, giunta in visita, si ritrova a passare
la notte a casa del Pączek giovane, convinta di essere a casa dello
zio. Sulla sua porta infatti c’è scritto “H. Pączek”. I due si
innamorano a prima vista, ma Henryk non sa che la ragazza è imparentata
col suo padrone di casa. Decide così di aiutare un amico a raggirare
Hypolit per sposarne la nipote ottenendone così la dote.
Come nella maggior
parte delle commedie il cui protagonista
è Eugeniusz Bodo, anche in questa si canta: i tormentoni del film
questa volta
sono tre: uno si intitola Umówiłem
się z
nią na dziewiątą, ovvero Ho
appuntamento con lei alle nove, cantato da Henryk Pączek
durante il suo
programma radiofonico, nel corso del quale dovrebbe in realtà limitarsi
a
leggere alcuni comunicati della polizia. Esprime l’impazienza di Henryk
che non
vede l’ora di incontrarsi con la sua amata.
L’altro tormentone
è una canzone che ha composto lo stesso Henryk
e che si intitola Dzisiaj
ta, jutro tamta,
ovvero Oggi questa,
domani quella. Inutile
dire che si parla di ragazze. Il titolo di questa canzone sullo
spartito viene
subito corretto per mano della protagonista e sostituito con Dzisiaj ta, i jutro ta,
ovvero Oggi questa,
e domani ancora questa.
In un’altra scena
davvero divertente Henryk, Eugeniusz Bodo,
vestito da donna e presentato come la Mae West nativa polacca,
canta
una
canzone che dice: Sex
appeal, to nasza broń
kobieca, ovvero Sex
appeal, è la
nostra arma femminile. Vistoso come una vera e propria
drug queen, è un
degnissimo antesignano del Tony Curtis di A
qualcuno piace caldo. Ovviamente, l’ingenuo Hypolit si
innamora di
“lei”.
Il film finisce con
un’audizione, per cui era stato
contattato Henryk ma a cui si presenta anche Hypolit per il solito
problema di
omonimia, in cui la jazz band dell’uno e il quartetto dell’altro
suonano
insieme una versione jazz improvvisata di Humoresques di Dvořák, ottenendo
un grande successo.
Il trio
Waszyński-Bodo-Tom lavora anche al di fuori della
Sfinks nella commedia Jego
ekscelencja subiekt (trad. Sua eccellenza il commesso) del
1933, storia di un
commesso,
insuperabile venditore amato da tutta la clientela, che a capodanno
prende in
prestito un frak nel negozio in cui lavora. Per aiutare una vecchietta
scivolata sul ghiaccio si ritrova ad un ballo dove non è stato
invitato, e dove
tutti lo scambiano per un importante ambasciatore appena tornato
dall’America.
In quest’occasione conosce una ragazza aristocratica, bionda e
bellissima di
cui si innamora e che lo ricambia. L’attrice è Ina Benita, la stessa di
Jasnie
pan szofer.
Purtroppo la
ragazza è già promessa a un uomo ricco che
dovrebbe risollevare economicamente la famiglia di lei, oramai sul
lastrico. Il
protagonista smaschera quest’ultimo, che in realtà è un impostore, e
ottiene
finalmente il permesso di sposare la ragazza.
Il film si apre con
una serie di bellissime riprese in movimento
della città vecchia di Varsavia, sfogliate come fossero raccolte in un
vecchio
album di fotografie. In questo film appare anche Konrad Tom come
attore, che interpreta
il buffo padre della protagonista.
In questa commedia,
come avviene in tutte le commedie di
questo periodo, si respira un’aria di leggerezza e il tono è allegro e
spensierato. L’influenza principale di questo cinema, come già
accennato, proviene delle commedie americane contemporanee. Il modo di
parlare degli attori, che
pronunciano il carattere polacco ł come
una l, invece
che u
come fanno adesso, ricordano i
doppiatori italiani dei vecchi film che pronunciavano quella s strascicata
che dava ai film un
inconfondibile tocco retrò.
Sempre al di fuori
della Sfinks, il regista Juliusz
Gardan dirige un altro film
divertente: Czy Lucyna
to dziewczyna (trad.
Lucyna è una ragazza?) del 1934. La sceneggiatura è ancora
di Konrad Tom
e come protagonisti vanno in scena le due star del momento, Jadwiga Smosarska
e l’immancabile Eugeniusz
Bodo. Anche questo film sfrutta il
tema del travestimento: la figlia di un industriale prende la laurea in
ingegneria, ma non ha il permesso paterno per iniziare a lavorare. Di
nascosto
si veste da uomo, diventa l’ingegner Kwiatkowski e si fa assumere da
Stefan, Eugeniusz Bodo.
Innamoratasi di quest’ultimo,
partecipa alle sue scorribande notturne da scapolo, nella speranza che
desista
dal suo desiderio di sposarsi. Un giorno appare a Stefan vestita da
donna,
dicendo di essere la sorella dell’ingegner Kwiatkowski, presto il
segreto si svelerà
e i due si sposeranno.
Konrad Tom in
realtà si chiama Konrad
Runowiecki. E’
attore, sceneggiatore, regista, cantante, e autore di testi per
spettacoli di
cabaret e di canzoni. Frequenta la Scuola Superiore di Commercio a
Varsavia.
Nel 1903 debutta come cantautore, collabora con vari cabaret. Fino al
1938,
lavora come attore, sceneggiatore e regista del Teatro Comico e in vari
teatrini
dai nomi folcroristici: Miraż
(trad.
Miraggio), Czarny
Kot (trad. Gatto
Nero), Stara
Banda (trad. Vecchia
Banda), Rex,
Cyrulik
Warszawsk (trad. Il Barbiere di Varsavia),
e simili. Lavora anche al teatrino Qui pro
Quo. Dal 1939 al 1941 lavora presso il Państwowy Teatr
Miniatur a Leopoli.
Nel 1941, venne coinvolto come attore, regista e autore nel team
artistico
dell'esercito polacco in URSS del Generale W.
Anders. Nel 1942 se ne va con loro per il Medio Oriente,
seguendoli fino
in Italia. Si trasferisce infine negli Stati Uniti nel 1947, a Los
Angeles.
Konrad Tom dirige
tra le altre cose una commedia: Parada
Gwiazd
Warszawy (trad. La parata delle stelle di Varsavia) del
1937. È un medley di numeri di cabaret e rivista cui partecipano
tutte le grandi star del teatro e che purtroppo si rivela un grande
flop.
Michał Waszyński, invece, viene
da una famiglia ebrea chassidica e in realtà si chiama Mosze Waks. Nel
1922 decide di cambiare nome
scegliendone uno che sia più facile da pronunciare per i polacchi. È un
personaggio tutt’altro che accomodante, omosessuale dichiarato sin
dagli anni
trenta, quando già si presentava in pubblico con i suoi vari compagni,
viene
anche definito la vergogna del cinema polacco.
È in grado di
girare film economici in poco tempo e con
grande successo popolare, conosce Aleksander
Hertz e lavora per la Sfinks. Durante la guerra, mentre
gira un film a
Lwów, viene catturato e deportato in Siberia. Successivamente si
arruola
nell’armata di Anders,
così come Konrad Tom,
e si sposta in Iran, in Iraq e
in Palestina. Gira anche un reportage sulla battaglia di Monte Cassino
nel 1944.
In Italia nel 1945 gira un altro film, Wielka
Droga (trad. La grande strada), e si sposa con una ricca
contessa che
muore quasi subito e gli lascia una fortuna. Conosce Orson Welles e
con lui gira il film
Otello. Si
dice che sia stato proprio Waszyński
a
scoprire talenti come Audrey
Hepburn e
Sofia
Loren: un vero e proprio guru
dell’industria cinematografica.
Gira commedie,
documentari e melodrammi. Tra le commedie
dirige Będzie lepiej
(trad. Starà meglio)
del 1936, in cui si può intravedere qualche richiamo a Tempi moderni di Chaplin. Kazimierz
Wajda e Henryk
Vogelfanger, i
due attori protagonisti i cui buffi personaggi si chiamano Szczepko e
Tońko, sono
due grandi star comiche della Radio Polacca che superano tutti i record
di
ascolto. Vengono da Lwów e scrivono loro stessi i dialoghi delle loro
trasmissioni.
Questo film sarà il loro debutto sul grande schermo che li vede
interpretare
due ruoli che non possono che ricordare quelli di Stanlio e Ollio: due
amici
pasticcioni vengono licenziati perché cantano durante il lavoro nella
catena di
montaggio di una fabbrica di giocattoli dove vige la regola del
silenzio. I due
trovano un bambino abbandonato in un parco e decidono di occuparsene.
Un giorno
incontrano una ragazza in difficoltà, la cui auto
si è fermata sul ciglio della strada. Per aiutarla i due riescono a far
ripartire
l’auto, ma non a fermarla e si ritrovano fuori strada e senza bambino.
Quest’ultimo
infatti è rimasto in braccio alla ragazza.
I due cercano il
bambino dappertutto, ma quando lo trovano
si rendono conto della vita agiata e del futuro radioso che potrebbe
avere il
loro protetto se rimanesse a vivere con la famiglia in cui si è
ritrovato per
un caso così fortuito. Decidono così di sacrificarsi e di andarsene a
mani
vuote.
In questi anni si
fa strada un’altra donna regista che
inizia a lavorare come assistente alla regia di Michał Waszyński nel
film Prokurator Alicja
Horn nel 1933 (vedi capitoli
successivi): è Marta Flantz, che debutta con un film realizzato in
autonomia e che
si intitola Kochaj tylko
mnie (trad. Ama
soltanto me)
nel 1935.
Il film è una commedia degli
equivoci in cui la protagonista è una stella del teatro di rivista che
abbandona il palcoscenico
fingendo un malore e vola a Cracovia da suo padre. Raggiunto l’albergo
dove abita quest’ultimo, lascia credere a tutti di essere sua moglie.
Da qui nascono
svariati
equivoci. Lei si innamora di Stefan, segretario di un magnate del
petrolio che abita nello stesso albergo, che la ricambia. A complicare
le cose ragazza torna in scena accompagnata da una ex fiamma di Stefan.
Durante una
cena si
chiariranno tutti i malintesi.
Purtroppo
quest’avventura registica di Marta Flantz termina
con il suo primo film.
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