MENU CLAUDIA
TU MIESZKA KLAUDIA


Claudia a Samuele (8/12/2011):
"Se così piccolo incominci a credere a Babbo Natale, chissà a cosa crederai quando sarai grande"

IL CINEAMATORE

il sito del Cinema Zuta

Google
SW

TU MIESZKA KLAUDIA

La pagina di Claudia

Claudia a Samuele (8/12/2011):
"Se così piccolo incominci a credere a Babbo Natale, chissà a cosa crederai quando sarai grande"
LE OPERE DI CLAUDIA

Claudia, Papà e Marta - Cavalli, Ragni e Riccio

 


I discendenti Marello

Come tutti sanno la gente può essere: cattiva, brava, antipatica, gentile o molte altre cose; ma non tutte insieme, se ne possono avere una o due alla volta di queste caratteristiche. Ma se pensate così vi sbagliate perché c’è una persona, ma solo una persona ve lo posso giurare, che ne ha dieci insieme. E fidatevi non è facile vivere così: diventi cattivo e ti ritrovi senza volerlo nella casa di qualcuno che potrebbe essere il tuo migliore amico. Lo so perché io sono il suo migliore amico.

Io sono il migliore amico di Lucas Marello e più e più volte me lo sono ritrovato in casa a saccheggiare la mia cassaforte. Ma a essere sinceri non ci parliamo più di tanto da quando l’ho portato in un ristorante, me lo ricordo ancora con quella faccia arrabbiata come se avesse dovuto vendicare qualcuno, e si è alzato e ha cercato di strangolare un povero cameriere. Be’ io ci pensai su e tra libri e libri trovai la risposta al suo problema. Chiamai uno psicologo e mentre Lucas dormiva entrammo in casa sua e tramite vari defibrillatori trovammo il modo di tenerlo sotto controllo e poté realizzare il suo sogno ovvero di mettere su famiglia e ci riuscì. Trovò una bella moglie che si chiamava Carolina ed ebbe tre figli: Elena, Marco e Diego.

Ma la prima regola in assoluto è mai fidarsi della tecnologia. Lucas aveva addosso vari apparecchi che erano connessi a un computer e che gli toglievano gli eventuali cambiamenti della personalità. Ma precisamente sei anni dopo l’intervento alle 00:34 il computer si ruppe e lui si alzò dal letto, corse in cucina, prese un coltello ed entrò nella camera dei bambini. Forse con un po’ più di volontà sarebbe riuscito a evitarlo ma cedette. Uccise prima Diego poi Elena e per fortuna non si accorse di Marco che era nascosto sotto le sue coperte come un passerotto appena nato nel suo nido. Lucas perse uno dei suoi apparecchi che era posto dietro il suo orecchio. L’apparecchio cadde sul letto di Marco e attaccandosi al suo orecchio si attivò.

Marco trovò anche lui una bella moglie con cui ebbe figli e quindi se mai vi capitasse di trovarvi qualcuno in casa a scassinare la vostra cassaforte, state tranquilli, potrebbe essere uno dei Marello.


Dedicato a Nonna Elli


La cicatrice
Racconto di Claudia

Era notte e come tutte le notti dormivo, sentii il mio cane Slippy abbaiare, cosa che non faceva mai. Allora andai a vedere e c’era Slippy che ringhiava davanti ad un altro cane identico a lui. “Forse sono uguali di razza!” pensai. Poi guardai l’altro cane e notai che aveva le stesse cicatrici di Slippy e poi notai con orrore che l’altro cane si muoveva come Slippy. Avevo paura e non riuscivo a interagire in quell’incubo. Un certo punto, forse avrei dovuto resistere ma non ce la feci e svenni. Quando mi ripresi aprii gli occhi e mi ritrovai in una stanza buia; mi ricordai che in tasca avevo una pila ma non sapevo se accenderla o no alla fine mi decisi, schiacciai il bottone e rimasi scioccata dalla mia vista. Mi trovavo legata sopra una barella ed avevo un braccio ingessato, ma la cosa che mi colpii di più non fu il mio braccio ma la stanza che mi circondava: la parete era tappezzata di teste uguali a quella di Slippy e c’era una poltrona sfasciata. Mi accorsi che quella poltrona era occupata da un tizio con un coltello che con una voce falsa mi disse: “Buongiorno” dopo di che mi disse: “Saluta il mondo!!!”. Io avevo molta paura ma non feci in tempo ad urlare perché mi accoltellò. Vidi l’aureola del Signore, ne ero felice ed alquanto stupita; lui mi disse “benvenuta” ed io gli andai incontro ad abbracciarlo…. In quel preciso istante mi svegliai: era un sogno, uno strano sogno. Richiusi il mio libro, dove scrivo i miei incubi, spensi la luce e tornai a sdraiarmi nel mio letto, e molto difficile addormentarsi dopo aver fatto un incubo del genere.


Zucchine

L’acqua scorreva, io avevo paura di saltare giù,

invece era l’unico modo per sopravvivere;

mi girai e vidi una mandria di lupi inferociti,

mi rigirai e vidi la cascata.

Guardai il cielo, tra il buio della notte si scorgeva la luna bianca e pallida:

sembrava impaurita proprio come me.

Mi uscì un lieve urlo ma nessuno mi sentì.